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Rischio caos porti: le proteste dei portuali di Trieste potrebbero provocare ritardi

In seguito all’entrata in vigore del Green Pass obbligatorio sui luoghi di lavoro da venerdì 15 ottobre, i lavoratori del porto di Trieste hanno annunciato il blocco totale delle operazioni a partire da questa data. Dopo aver respinto la mediazione proposta dal governo, cioè la possibilità di mettere a disposizione test molecolari o antigenici rapidi per chi non ha la certificazione pagati dalle aziende, tramite il loro portavoce hanno fatto sapere che la protesta continuerà e probabilmente non riguarderà solo il porto di Trieste.

Quello di Trieste è il settimo porto in Europa per movimentazione totale di merci e primo in Italia con 62 milioni di tonnellate. È anche il primo terminal petrolifero del Mediterraneo e il primo porto ferroviario d’Italia. Secondo il Coordinamento lavoratori portuali Trieste (Clpt, l’associazione di categoria che sta guidando la protesta) su 950 lavoratori circa il 40 per cento non ha il Green Pass.

Il problema rischia inoltre di estendersi a catena su tutta la filiera logistica a in particolare sull’autotrasporto, tenuto conto che un camionista su tre non ha il Green pass, un dato che sale all’80% nel caso degli autisti stranieri.

Per approfondire

“Coronavirus: Dal 15 ottobre obbligo del Green pass nei luoghi di lavoro Caos porti, si rischia venerdì nero. Draghi convoca i sindacati” – RaiNews

“Le proteste dei portuali di Trieste” – Il Post

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